L’11 luglio si celebra il quarantennale di un evento entrato nel mito: la storica finale dei Campionati Mondiali di calcio del 1982, in cui l’Italia vinse 3-1 la partita contro la Germania Ovest. Un autentico trionfo, un momento di condivisione che fu in grado di superare le differenze tra classi sociali, generazioni, paesi e città, nord e sud. Paolo Castaldi lo racconta attraverso la vicenda di una famiglia che, salita su un treno per raggiungere la Sicilia, vive istante per istante lo svolgersi della partita, ascoltando nelle radioline la cronaca sportiva, le grida di esultanza per i gol, le azioni decisive, i volti dei passeggeri trepidanti per l’attesa.
“Per disegnare un’emozione aiuta averla vissuta, direttamente o indirettamente – spiega Castaldi – Non puoi scrivere o disegnare di calcio se non hai mai seguito e non ti sei mai interessato. Io ci ho giocato a livelli infimi, ma credo che le emozioni siano le stesse. Che sia il campetto di periferia o il grande stadio, in quel momento l’emozione è comune. Tutto rapportato ovviamente. In più il mondiale del 1982 l’ho vissuto da spettatore. Quindi se certe emozioni le hai vissute è più facile metterle su carta”.
Castaldi ha già raccontato il calcio attraverso i disegni. “11 luglio 1982” è stato pubblicato dopo “Maradona” nel 2012 e “Zlatan nel 2018. “Sono fumetti che trovo più divertenti da fare rispetto agli altri. Sono cresciuto con i cartoni animati di Holly e Benji che disegnavo già da bambino. Per il resto sono tutte storie, come le altre, con inizio, fine e colpi di scena. Anche se quella del Mondiale ha un finale già scritto, io ne ho inserite della altre più piccole di sottofondo, che sono interessanti da raccontare. Come quella del ragazzino di 8 anni e della mamma che la sera della finale dell’82 sono sul treno partito da Milano e diretto in Sicilia e vivono così la finale vinta dall’Italia”.