Roma, 18 lug. (LaPresse) – Da Arturo Chini Luduena a Paulo Dybala passando per il ‘re Leone’ Gabriel Batistuta. La storia della Roma è legata a filo doppio con il calcio argentino. Fu proprio dal Newells’s Old Boys di Rosario che approdò in giallorosso il primo straniero. Era il 1927 e l’ala sinistra Luduena, poi naturalizzato italiano, entrò nel cuore della tifoseria giallorossa per sette stagioni dopo un anno all’Alba-Audace. Da allora si avvicendarono altri 37 argentini in giallorosso (il primo del dopoguerra fu Vincenzo Di Paola, poi a seguire Peretti, Pesaola, Valle e gli idoli della tifoseria nei primi anni sessanta come Manfredini e Lojacone). Nei primi anni ’90 arrivano gli attaccanti Paul Caniggia e Abel Balbo, poi il difensore Trotta e il centravanti Bartelt. Ma tra i più amati c’è Gabriel Omar Batistuta, protagonista della stagione che regalò il terzo scudetto alla Roma. Era il 6 giugno 2000 quando il bomber venne presentato allo stadio Olimpico davanti a una curva Sud gonfia di gente. Giocò tre stagioni dal 2000 al 2003 segnando 30 gol in 63 presenze. Tra gli argentini del nuovo millennio Cejas, Cufrè, i fratelli Burdisso, Gago, Heinze, Lamela, Osvaldo (naturalizzato italiano), Iturbe, Paredes e per ultimo Diego Perotti.