Caso plusvalenze, Juventus e Napoli contro le valutazioni della procura Figc

Dopo le pesanti richieste di inibizioni per i due presidenti, il processo è ripreso con le arringhe degli avvocati difensori dei club

Juventus e Napoli hanno risposto in maniera simile alle accuse mosse nei loro confronti dalla procura della Figc nel processo sportivo sulle plusvalenze. Dopo le pesanti richieste di inibizioni per i due presidenti Andrea Agnelli (12 mesi e 10 giorni) e Aurelio De Laurentiis (11 mesi e 5 giorni), il processo è ripreso con le arringhe degli avvocati difensori dei club. Nessuna plusvalenza fittizia, ma una valutazione errata da parte della procura Figc basata su parametri che non corrispondono al reale valore dei giocatori. 

“Transfermarkt non è un algoritmo e non funziona sui giovani calciatori, salta fuori un valore arbitrario e soggettivo”, è il ragionamento del docente. Davanti al Tfn è intervenuto personalmente anche Fabio Paratici, ex ds bianconero ora al Tottenham nei confronti del quale la procura ha chiesto 16 mesi e 10 giorni di inibizione. “Ho una carriera da calciatore, osservatore e poi dirigente che prosegue da 35 anni – le parole di Paratici in collegamento da Milano – e questo provvedimento mi addolora perché mette in discussione la mia carriera“. Tra i dirigenti ha preso la parola anche Federico Cherubini, attuale responsabile dell’area sportiva della Juve, e gli avvocati Maurizio Bellacosa, Davide Sangiorgio e Nicola Apa, evidenziando gli aspetti ritenuti contraddittori nel metodo della procura. “Una valutazione tra le parti non può essere vera o falsa. In questo caso poi siamo di fronte a un metodo ignoto a tutti, in contrasto con la giurisprudenza penale e sportiva”, ha detto davanti ai giudici l’avvocato Bellacosa.

Per quanto riguarda il Napoli, al centro dell’indagine c’è come noto l’operazione che ha portato al trasferimento di Osimhen dal Lilla al club partenopeo e al passaggio ai transalpini dei giovani Karnezis, Liguori, Manzi e Palmieri. Se secondo la procura federale l’affare chiuso per circa 71 milioni avrebbe generato plusvalenze fittizie per oltre 19 milioni, per il legale del club Mattia Grassani non c’è nessun dubbio: “Il valore di acquisizione di Osimhen è assolutamente congruo, non è possibile sostenere il contrario. E la contropartita tecnica è assolutamente congrua. Il Napoli ed i suoi dirigenti, Aurelio de Laurentiis in testa, vanno prosciolti”. Per Grassani, insomma, “ricorrere a plusvalenze fittizie per 20 milioni sarebbe da kamikaze”. Nel corso dell’udienza sono stati ascoltati anche gli avvocati di Pro Vercelli e Sampdoria, più o meno sulla stessa linea difensiva delle due big della Serie A. Concluse le udienze, si attendono solo i verdetti. Poi, il secondo round davanti alla Corte d’appello e gli eventuali ricorsi al Collegio di Garanzia, la ‘Cassazione dello sport’.

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