85 anni di storia per Cinecittà, festeggiati quest’anno, e studi sold out. Con ambiziosi progetti per il futuro e mettendo a valore tutte le attuali potenzialità degli studios. La sfida è attirare sempre più produzioni. Ed è tempo dunque di bilanci dopo un anno dalla nuova gestione dell’amministratore delegato Nicola Maccanico. Cinecittà torna ad essere “la risposta italiana ai sogni hollywoodiani”, raggiungendo la piena occupazione degli studios.
Dopo “La casa di Gucci” della Mgm, l’antica matassa di Roma “Domina” di Sky e la serie Showtime “Ripley”, molti altri progetti internazionali di Netflix, Amazon, Sky e diversi studi statunitensi hanno già prenotato per riprese a lungo termine.<br
La gestione targata Maccanico punta a un rilancio quinquennale con il piano finanziario fino al 2026. E le prenotazioni degli studios già ‘incassate’ sono un passo per andare verso la conferma dei profitti previsti nel 2023.
L’obiettivo è attrarre case di produzione e broadcaster o streamer a Cinecittà con accordi di servizio a lungo termine.
“Per riempire gli studi è necessario un mix di accordi a lungo termine e vendite singole, quello che abbiamo già fatto e che permette oggi a Cinecittà di giocare un ruolo centrale all’interno dell’ecosistema produttivo globale”. E’ questa la strategia, come Maccanico ha anche recentemente illustrato a Variety.
In questa logica rientra anche l’accordo quinquennale firmato lo scorso febbraio da Fremantle e Cinecittà e che prevede il noleggio continuo di sei teatri di posa e l’uso a lungo termine dei servizi di Cinecittà, compresi i costumi e le attrezzature di scena.<br
Al piano, si aggiunge poi il riconoscimento dell’operazione che ha visto a giugno la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen e, il premier italiano Mario Draghi annunciare un investimento di 300 milioni di euro (353 milioni di dollari) per “soddisfare adeguatamente la crescente domanda internazionale di spazi studio”, come ha sottolineato il ministro della Cultura italiano Dario Franceschini.<br
Le strutture intanto stanno subendo una revisione con il LED più grande d’Europa, in linea con i piani annunciati dall’ad che prevedono il raddoppio delle dimensioni del backlot degli studi e che, per questo, lo scorso dicembre hanno dato vita a un accordo preliminare con Cassa depositi e prestiti per acquisire più di 31 ettari di superficie destinati a triplicare gli spazi e costruire otto ulteriori teatri di posa entro il 2026.
Cinecittà, 400.000 metri quadri di superficie, ha raccontato e realizzato i sogni di un Paese attraversando la Storia di tutto il Novecento. Nel nuovo millennio, i teatri di Cinecittà hanno continuato ad ospitare i set di importanti produzioni americane come Gangs of New York di Martin Scorsese, Le avventure acquatiche di Steve Zissou di Wes Anderson, La passione di Cristo di Mel Gibson e più recentemente Catch 22 di George Clooney, Grant Heslov ed Ellen Kuras e Six Underground di Michael Bay. Oltre 3.000 film hanno preso vita a Cinecittà e 51 pellicole hanno vinto l’Oscar.
Dopo oltre 20 anni di gestione privata, a luglio 2017 la gestione è passata nuovamente a Istituto Luce-Cinecittà, che, in qualità di azienda pubblica partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, mira a valorizzare le potenzialità degli Studi e a promuovere l’ampliamento delle attività.
Cinecittà è l’emblema del cinema, è un nome dal valore leggendario, la Hollywood italiana che punta oggi a diventare la Hollywood europea. Infatti ora guarda a soddisfare le esigenze della produzione contemporanea non solo per la sua storia, ma piuttosto per il suo valore attuale. Il Led wall e il fatto che ora a Cinecittà si possa girare in realtà virtuale con i massimi standard tecnologici rende competitiva la struttura, è la sottolineatura del management.
L’ad Maccanico ha anche un focus particolare sulla creatività giovanile e il mondo dei videogame: “Cinecittà tiene a costruire creativi, perché dalla creatività dei giovani viene lo sviluppo industriale di cui Cinecittà è tenutaria. Oggi con i 19 teatri Cinecittà è nuovamente un grande protagonista”.
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