Rinnovabili, abbattimento delle emissioni, riduzione dei consumi d’acqua, mobilità sostenibile e un programma dedicato alle banconote rovinate. Questi alcuni dei punti principali che emergono dal rapporto ambientale 2022 della Banca d’Italia in cui si dà conto delle attività intraprese e dei risultati ottenuti; l’edizione di quest’anno contiene anche due nuove sezioni dedicate rispettivamente alle tavole statistiche e alle note metodologiche per aumentare la trasparenza sull’impronta ambientale.
“Nel 2021 le emissioni di gas serra – viene spiegato dal rapporto – sono rimaste sostanzialmente stabili nel confronto con l’anno precedente, mentre si sono ridotte di circa il 20% rispetto al 2019, ultimo anno pre-pandemico”. Tra il 2019 e il 2021 – rileva Banca d’Italia – “si sono soprattutto ridotte le emissioni per l’acquisto di prodotti, beni e servizi, quelle connesse con il ciclo di vita delle banconote e quelle legate ai viaggi di lavoro e agli spostamenti casa-lavoro dei dipendenti”. Nello stesso periodo “si è registrato un aumento nel consumo di combustibili per riscaldamento, dovuto principalmente alla necessità di adottare le misure sanitarie previste per ridurre il rischio di contagio da coronavirus”.
I consumi di energia elettrica si “sono ridotti di quasi il 2% al 2020” grazie alla realizzazione di “numerosi interventi sugli impianti di condizionamento invernale ed estivo e di illuminazione, nonché sugli involucri edilizi per migliorarne i profili di efficienza energetica”. Inoltre “dal 2013 la Banca acquista esclusivamente energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili certificate”.
Poi c’è anche l’auto-produzione: “Una piccola parte del proprio fabbisogno è soddisfatta da impianti fotovoltaici per la produzione autonoma di energia; nel 2021 i tre impianti già esistenti hanno consentito di produrre oltre 61mila kWh (kilowattora)”; e nei prossimi anni c’è in progetto l’installazione di ulteriori impianti. Il consumo di acqua potabile è diminuito del 14% rispetto al 2019. Gli acquisti di carta per ufficio si sono ridotti del 59% rispetto al 2019 (il 63% della carta utilizzata è carta riciclata), nello stesso periodo iI consumo di carta per pubblicazioni si è ridotto del 25%. Tutta la carta acquistata per ufficio e una quota significativa (75%) della carta utilizzata per le pubblicazioni è provvista di marchi ecologici.