Le cause caldo e ozono per la Capitale, temperature rigide e Pm 10 per il capoluogo lombardo
Più morti a Roma in estate a causa di caldo e ozono in atmosfera, più vittime a Milano in inverno per temperature rigide e concentrazione di Pm10. Cambiano i fattori ma non il risultato, secondo un nuovo studio Enea pubblicato su ‘Science Direct’. Nelle due principali città italiane i cambiamenti climatici e l’inquinamento faranno aumentare il rischio di mortalità nel 2050: +8% nella Capitale e +6% nel capoluogo lombardo. Gli 11 ricercatori dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile hanno elaborato un modello di previsione utilizzando come ‘scenari’ 2 delle ipotesi dell’Ipcc sull’aumento delle temperature globali al 2100 (da +0,4-0,8 gradi centigradi fino a +3,3-4,9) e basandosi sui dati dei decessi da causa naturale nelle due città nel periodo 2004-2015 (circa 1000 all’anno ogni 100mila abitanti) e gli effetti sulla salute umana di temperature e inquinanti. In particolare sugli over 85, la classe di popolazione più vulnerabile con una gamma di effetti sulla salute che vanno dallo stress da caldo-freddo, colpi di calore e disidratazione, all’insorgenza o il peggioramento di patologie respiratorie e cardiovascolari.
“Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità il numero di decessi da inquinamento dell’aria è raddoppiato dal 1990 al 2019 raggiungendo i 4,5 milioni di morti, di cui il 92% a causa del particolato atmosferico e l’8% per l’ozono”, spiega Maurizio Gualtieri, ricercatore del Laboratorio Inquinamento Atmosferico dell’Enea motivando la scelta di ‘studiare’ i casi Roma e Milano sebbene ora il modello sia pronto per essere applicato anche su altre città d’Italia. “È stato possibile calcolare fino a quanti giorni dopo il verificarsi di un evento meteoclimatico o di inquinamento la popolazione esposta ne subisce le conseguenze – aggiunge Melania Michetti, ricercatrice Enea della divisione Modelli e tecnologie per la riduzione degli impatti antropici e dei rischi naturali -. Per entrambe le città il risultato è fino a 20 giorni per la temperatura e fino a 3 giorni per ozono e PM10”.
Secondo lo studio a Roma, durante i mesi estivi del 2050, saranno 591 i decessi all’anno (+8% rispetto ai dati attuali) a causa delle alte temperature e di una concentrazione di ozono troposferico. A Milano, invece, la mortalità sarà più alta durante l’inverno con 1.787 decessi su 1.977 complessivi (90%), a causa del clima più rigido, delle maggiori concentrazioni di PM10 e per effetto delle maggiori emissioni da combustione e di condizioni atmosferiche stagnanti dovute alla localizzazione di Milano. Tra gli over 85 il totale decessi dovuti alle temperature più alte a Roma (principalmente in estate) è stimato in 312 casi su 1.398 annuali (22%) mentre a Milano sarà pari a 971 casi imputabili alle temperature più basse (principalmente in inverno) su 1.057 (92%).
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