L’Inter non perdona e si ripete con Inzaghi che si conferma bestia nera della Signora. Dopo la Supercoppa si prende dopo una finale piena di colpi di scena chiusa ai supplementari anche la Coppa Italia lasciando a secco di successi la Juventus che chiude la prima annata della seconda era Allegri senza un trofeo da esporre in bacheca. Un flop che la riporta ai tempi bui di Del Neri del 2011. Vola invece l’Inter che può continuare adesso a concentrarsi sulle ultime due giornate di campionato sognando quel sorpasso al Milan capolista che le permetterebbe di difendere il titolo di campione d’Italia e realizzare quel ‘minitriplete’ con il quale premiare al meglio l’anno 1 della gestione Inzaghi che riporta all’Inter la coppa nazionale che mancava dal 2011. Per il tecnico piacentino è la secondo trofeo nazionale dopo quella conquistato con la Lazio nel 2019.
I nerazzurri con un avvio folgorante e una invenzione di Barella mettono subito in discesa la gara al 7′, sembrano piegare le velleità bianconere che reggono però l’urto iniziale, barcollando senza naufragare. La Signora è infatti brava a reagire e nel secondo tempo, sfruttando l’ingresso di Morata sul finire della prima frazione, in appena due minuti ribaltano il match con Alex Sandro (con lieve deviazione di MOrata) e il ritrovato Vlahovic. Sembra la serata giusta per la Signora pronta al riscatto ma l’Inter di quest’anno ha abituato la sua tifoseria a grandi recuperi e ancora una volta compie la sua impresa. A dieci minuti dal termine trova il pareggio su rigore con Calhanoglu per un tocco dell’appena entrato Bonucci su Lautaro e nel primo tempo supplementare realizza il controsorpasso ancora su rigore con Perisic per un contatto tra De Ligt e De Vrij per poi chiuderla ancora con il croato al 102′ con una conclusione mancina che si infila sotto l’incrocio. E’ il 4-2 finale di un match senza esclusione di colpi nel quale la Juventus con la forza dei nervi distesi e del carattere era riuscita a riprendersi per poi farsela sfuggire proprio quando era a poco dal traguardo. Inzaghi con questo successo si porta a tre vittorie in quattro incroci stagioanl con la Juventus, negando un’altra coppa alla Signora dopo la Supercoppa di gennaio.
Da Inzaghi e Allegri diverse novità di formazione: nelle file bianconere gioca Dybala con Vlahovic in attacco, con Cuadrado e Bernardeschi sulle fasce. In panchina Morata e Locatelli, in porta Perin. Tra i nerazzurri Dzeko titolare con Lautaro. In difesa non ce la fa Bastoni, al suo posto D’Ambrosio mentre a destra gioca Darmian e non Dumfries. Avvio deciso e bruciante dell’Inter che guadagna subito terreno e dopo appena 7′ minuti va in rete con una folgore di Nicolò Barella. Sugli sviluppi di un corner il giovane talento nerazzurro converge al centro e lascia partire un destro a giro che va ad insaccarsi sotto l’incrocio dei pali che lascia inerme Perin. La Juve non riesce a reagire in fretta, subisce l’intraprendenza dei nerazzurri. Per diversi minuti c’è una sola squadra in campo, che spinge, accelera e stordisce una Signora che non sa da che parte ricominciare, faticando ad uscire dalla propria metà campo. Servono almeno 20 minuti ai bianconeri per ritrovare un po’ di coraggio e farsi pericolosa prima con Dybala e poi con Vlahovic che sfrutta un errore difensivo nerazzurro e scarica un sinistro che Handanovic respinge a mano aperta impegnandosi in una parata da fuoriclasse. E’ il momento migliore per i bianconeri che sembrano essersi liberati dagli affanni ma il portiere e capitano dell’Inter in altre due occasioni smorza gli assalti di una Juve comunque imprecisa sotto porta. Dybala ha un’altra grande occasione al 31′ ma all’altezza del dischetto il suo mancino esce di poco a lato da ottima posizione. La squadra bianconera alza il baricentro, Danilo spinge con maggiore insistenza ma sul finire del primo tempo è costretto ad uscire. Allegri inserisce al suo posto Morata per alzare subito il livello della spinta offensiva. C’è da recuperare e bisogna farlo in fretta.
La Juventus nella ripresa is trasforma e in appena tre minuti, grazie all’inserimento di un Morata, entrato subito nel match, ribalta la sfida. Vlahovic si libera in area, il suo sinistro è deviato da D’Ambrosio, sul rimpallo si avventa Alex Sandro che calcia dal limite, Morata devia sulla traiettoria e inganna Handanvic per l’1-1. Il match si accende e la Juve su una azione in ripartenza congeniata in maniera magistrale va al raddoppio. Dybala lancia Vlahovic in campo aperto, l’attaccante si libera di D’Ambrosio e calcia su Handanovic in uscita. Il portiere respinge ma il pallone resta sui piedi del serbo che controlla e deposita in rete il gol del sorpasso. L’inerzia del match cambia di colpo. Ora è l’Inter che sembra non trovare le energie per controbattere non yrivado spazi nella trequarti bianconera. Ci prova prima Skriniar poi Calhanoglu. Senza fortuna, Inzaghi opta due cambi inserendo prima Correa per Dzeko e Dimarco per D’Ambrosio, E al 78′ trova la tete del pareggio Su un traversone di Dumfries sul secondo palo Perisic fa da sponda per Lautaro l’argentino calcia ma manca la conclusione per un intervento in area di Bonucci dal dischetto Chalanoglu riporta il match in partità. Su va ai supplementari e dopo appena cinque minuti l’Inter compie il controsorpasso: contatto in area tra De Ligt e de Vrj, l’rbtri si consulta con il Var e decreta la massima punizione. Dal dischetto Perisic non sbaglia. La Juve sbanda, e l’Inter ne approfitta ancora con il croato che chiude la sfida al 102 con una conclusione mancina che si infila all’incrocio. Finisce con Allegri che viene espulso dopo aver litigato con la panchina dell’Inter. Per la Signora un’annata da dimenticare, per l’Inter una vittoria che fa sognare.