Indice di contagio Rt in discesa ma oltre la soglia epidemica, incidenza in salita sopra quota mille casi ogni 100mila abitanti. Come anche terapie intensive e reparti ordinari degli ospedali che continuano a veder crescere i tassi di occupazione. Il Covid-19 non molla la presa e nella terza estate dall’inizio della pandemia nessuna Regione della penisola è classificata a rischio basso: 8 sono a rischio alto e 13 a rischio moderato. Le ultime 24 ore fanno segnare 134 decessi e 96.384 nuovi casi sfondando quota 1,5 milioni di attualmente positivi e con il contatore che si avvicina sinistramente a quota 20 milioni di contagi da inizio pandemia. Il tasso di positività ai tamponi è al 24,7% 8in calo rispetto al giorno prima) ma salgono i ricoveri ordinari (+248) e le terapie intensive (+4). Secondo il monitoraggio della cabina di regia dell’Istituto Superiore di Sanità, 19 regioni riportano almeno un’allerta di resilienza, 7 registrano molteplici allerte. È la variante Omicron a farla da padrone, con una prevalenza stimata al 100%, mette nero su bianco l’indagine rapida condotta dallo stesso Iss con ministero della Salute, laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler. I 108 laboratori hanno sequenziato 1.876 campioni selezionati fra varie aree geografiche e fasce di età differenti stimando la sottovariante BA5 in oltre il 75% dei casi (75,5%). Nella settimana 22 giugno – 5 luglio 2022, scende l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici a 1,34, rimanendo sopra la soglia epidemica ma in calo rispetto alla settimana precedente. Come è in discesa anche l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero. Sale invece l’incidenza settimanale dei casi Covid in Italia a 1.158 ogni 100.000 abitanti per il periodo 8-14 luglio. Il dato dei 7 giorni precendenti era di 1.071 ogni 100.000 abitanti. A crescere è il tasso di occupazione delle terapie intensive e dei ricoveri ordinari. Secondo il monitoraggio della cabina di Regia dell’Iss in terapia intensiva sale al 3,9% al 14 luglio contro il 3,5% del 7 luglio. In area medica a livello nazionale sale invece al 15,8% contro il 13,3% di 7 giorni prima. “C’è un bell’aumento per quanto riguarda l’area medica – ha spiegato il Direttore generale Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza – mentre fortunatamente non assistiamo a una congestione dei posti in terapia intensiva”