La sottovariante Ba.5 – ormai nota con il nome di Omicron 5 – fa preoccupare. In un periodo caratterizzato da una lenta ma progressiva diminuzione dei casi questa nuova mutazione del virus viene, infatti, guardata con sospetto e apprensione dagli esperti per via della sua alta trasmissibilità. Lo ribadisce anche il virologo Fabrizio Pregliasco che ne sottolinea la “maggiore diffusività, molto di più rispetto a tutte le altre, più contagiosa ma meno grave”.
Al momento la Ba.5 è un problema soprattutto in Portogallo: qui, secondo i dati della Johns Hopkins University, i casi di Covid sono passati dagli oltre 11mila registrati all’inizio del mese di aprile a circa 28mila. “Per noi potrebbe diventare un problema in autunno”, spiega Pregliasco che, in merito a una eventuale quarta dose di vaccino, ipotizza: “A settembre ci potrebbe essere una vaccinazione bivalente, con il Covid di Wuhan e la variante”.
La pandemia, quindi, non è finita. Nel bollettino diffuso oggi dal ministero della Salute si sono registrate 8.512 nuove diagnosi e 70 decessi nelle ultime 24 ore: quindi, rispetto al dato precedente (15.082), i casi si sono dimezzati, anche se i tamponi analizzati sono decisamente inferiori (75.010 contro 123.699 del giorno prima). Salgono i ricoveri nei reparti ordinari (+42) ma calano le intensive (-1). Crescono i decessi: 70 rispetto ai 27 precedenti.
Tuttavia, sebbene i casi diminuiscano, l’eventuale diffusione anche nel nostro Paese della Ba.5 “potrebbe portare a un nuovo innalzamento della curva”, sottolinea l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato che ribadisce l’importanza di “avere un vaccino aggiornato in autunno”. “Se ciò non avvenisse, con il virus che continua a mutare e varianti sempre più diffusive, avremmo qualche difficoltà”, ammette l’assessore che tuttavia conferma: “Dal ministero ci dicono che in autunno dovremmo avere i vaccini aggiornati”.