Niente più mascherine al chiuso dal primo maggio, tranne che sui mezzi di trasporto, al cinema e per gli spettacoli al chiuso: in questi casi l’obbligo di indossare la Ffp2 rimarrà in vigore fino al 15 giugno.
Questo, in sintesi, il contenuto dell’ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza giovedì pomeriggio, che ricalca un emendamento approvato dal Parlamento al decreto in via di conversione in legge. “Sono personalmente soddisfatto – ha detto Speranza – . L’inizio di questa fase nuova è coerente con la responsabilità dimostrata dagli italiani che hanno imparato a convivere con il virus con grande consapevolezza. È un atteso messaggio di fiducia per i cittadini”.
Nei luoghi di lavoro e negli uffici valgono i protocolli condivisi con Confindustria e sindacati e già in vigore. È consigliata “la necessità di proteggere naso e bocca” ma non c’è l’obbligo di indossare la mascherina, a meno di accordi aziendali differenti.
Nei cinema e negli stadi, invece, fino al 15 giugno si potrà accedere solo indossando il Dpi. E lo stesso vale per teatri, sale da concerto al chiuso, locali dove si suona musica dal vivo, eventi e competizione sportive indoor. Unica eccezione, per le discoteche dove si potrà entrare “a volto scoperto”. Sempre fino a metà giugno, invece, bisognerà indossare la mascherina sui mezzi di trasporto a lunga percorrenza e sul trasporto pubblico locale.
Obbligo di mascherina prolungato fino a metà giugno per “i lavoratori, gli utenti e i visitatori delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e socio-assistenziali, ivi incluse le strutture di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistite (Rsa), gli hospice, le strutture riabilitative, le strutture residenziali per anziani, anche non autosufficienti, e comunque le strutture residenziali”, conclude Speranza.
Una decisione, quella di prolungare l’obbligo si mascherina, all’insegna della cautela, dato che la pandemia, pur avendo rallentato, è lontana dall’essere cessata. Nelle ultime 24 ore i nuovi casi di positività al Covid sono stati 69.204 e 131 i morti. Il tasso di positività si è attestato al 15,7%, in calo dello 0,2% rispetto a ieri. In lieve flessione anche i ricoveri: i letti occupati in terapia intensiva sono 12 in meno di ieri e quelli nei reparti ordinari sono 79 in meno.
Un calo incoraggiante, ma non sufficiente ad abbandonare le cautele degli ultimi mesi e a rinunciare alle mascherine per Fondazione Gimbe, che lancia l’allarme. “Con il 1 maggio alle porte – denuncia il presidente Nino Cartabelotta – i dati dimostrano che la circolazione del virus, già molto elevata, è addirittura in aumento rispetto alla scorsa settimana. La media dei nuovi casi giornalieri è risalita a quasi 62mila, il tasso di positività dei tamponi molecolari ha superato il 18% e il numero di positivi, ampiamente sottostimato, supera quota 1,23 milioni. Con questi numeri, se è ragionevole mandare in soffitta il Green pass che ha ormai esaurito definitivamente il ruolo di ‘spinta gentile’ alla vaccinazione, sarebbe una follia abolire l’obbligo di mascherina nei locali al chiuso, in particolare se affollati e/o scarsamente areati, e sui mezzi pubblici”.