Tra i 25 'impegni' messi nero su bianco nella bozza di risoluzione
“Qualora si verifichi un peggioramento dello scenario economico e le risorse disponibili non fossero sufficienti a garantire misure per la promozione di una crescita economica più elevata e sostenibile, nonché il sostegno di famiglie e imprese, al fine di far fronte al perdurare degli effetti negativi delle misure di contenimento Covid-19, nonché alle conseguenze derivanti dalla crisi ucraina e dalla emergenza energetica, sul quadro macroeconomico del sistema Paese”: la maggioranza impegna il Governo a muoversi per un nuovo scostamento di bilancio. È questo uno dei 25 ‘impegni’ messi nero su bianco nella bozza di risoluzione che la maggioranza presenterà domani nell’ambito della votazione del Def alla Camera e al Senato. I lavori sul testo sono ancora in corso in vista del voto di domani e le riunioni si chiuderanno solo a tarda sera.
Tra le altre cose, i partiti che sostengono il Governo chiedono di “proseguire nelle politiche strutturali già avviate nei settori strategici della transizione ecologica e digitale, della razionalizzazione ed equità del sistema fiscale, della competitività del sistema economico, della sanità e del welfare”. Un passaggio è dedicato al fisco. “Nel proseguo dell’iter legis del disegno di legge delega sulla riforma fiscale, in uno spirito di piena collaborazione su un tema di così grande valenza politica – è la sottolineatura – nonché nell’adozione di ulteriori misure di intervento sul complesso del prelievo” si chiede a palazzo Chigi di tener conto “della necessità di una riforma volta alla semplificazione del sistema e alla riduzione complessiva della pressione fiscale”. Avanti, poi, nella definizione di “un nuovo piano per la rateizzazione della riscossione dei tributi relativi alle cartelle di pagamento già emesse che, consentendo ai contribuenti una consistente dilazione del pagamento per le somme ancora dovute, sia pertanto suscettibile di favorire condizioni di stabilità finanziaria per famiglie e imprese”. E, in materia di superbonus, si chiede di “prorogare il termine per le abitazioni unifamiliari, a specificare che la percentuale del 30 per cento dell’intervento complessivo sia riferita al complesso dei lavori, a valutare la possibilità che la cessione possa essere frazionata per importo e annualità, nonché operata da soggetti diversi da banche, istituti finanziari e assicurazioni, non solo ad esaurimento del numero delle possibili cessioni attualmente previste, ma anche prima”.
Sul fronte lavoro, la maggioranza invita il Governo “a potenziare il sistema degli ammortizzatori sociali, a potenziare il sistema degli ammortizzatori sociali”. Tre gli ‘impegni’ dedicati al dossier energia. Con il punto 17 la maggioranza chiede al Governo di “continuare ad operare per una risposta più ampia e strutturale alla crisi energetica, sia con azioni a livello nazionale che con l’attiva partecipazione alla formulazione delle politiche europee”. Inoltre, nel punto successivo, si chiede all’esecutivo “sul piano nazionale, di adottare con celerità, di concerto con le imprese del settore, interventi per la diversificazione degli approvvigionamenti energetici e il conseguimento di una maggiore autonomia energetica nazionale, nel rispetto del quadro definito dal Green New Deal europeo” e infine di “proseguire nell’azione di contrasto del cosiddetto ‘caro-energia‘ adottando un approccio organico, sostenibile e strutturale, volto ad implementare politiche pubbliche che tutelino e mettano al riparo da oscillazioni eccessive del prezzo dell’energia elettrica microimprese e clienti finali, soprattutto civili vulnerabili o in condizioni di povertà energetica, anche mediante investimenti per l’efficienza energetica nell’edilizia residenziale e popolare, il ricorso a contratti di acquisto di energia rinnovabile di lungo periodo, la promozione dell’autoconsumo e delle comunità energetiche, nel rispetto degli obiettivi di finanza pubblica indicati nel DEF 2022, nonché migliorando i meccanismi di funzionamento e la trasparenza dei mercati dell’energia”. I partiti chiedono infine al Governo di “promuovere, in ragione dell’attuale periodo di emergenza Covid-19 e di crisi energetica e internazionale, una revisione sostanziale dello stesso meccanismo del Patto di Stabilità e Crescita, che tenga conto delle conseguenze della Pandemia e delle esigenze di ripresa socio-economica in ciascun Stato membro, a partire dal mantenimento dell’attivazione della clausola generale di salvaguardia (CGS) anche nel corso del 2023, per consentire agli Stati membri di continuare ad adottare le necessarie misure di flessibilità di bilancio finalizzate a ridurre al minimo l’impatto economico e sociale della grave crisi economica”.
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