È partito da San Siro il tour negli stadi di Cremonini

Straordinaria la risposta del pubblico, quasi tutti gli appuntamenti sono già sold out

Dopo la data zero di Lignano Sabbiadoro, ha preso il via allo Stadio Meazza di Milano il tour negli stadi di Cesare Cremonini, che dopo la tappa di San Siro toccherà Torino, Padova, Firenze, Bari, Roma e poi Imola per l’evento conclusivo all’autodromo Enzo e Dino Ferrari. L’artista è pronto a regalare al pubblico forti emozioni e uno show particolare, di cui si è avuto un assaggio nel corso dell’ultima edizione del Festival di Sanremo. “Essere qui significa che la fase di creazione è finita e inizia la parte più bella, l’incontro col pubblico. Riaperte le danze a San Siro per una serata meravigliosa. Sono cresciuto insieme a questo show, mi sento cresciuto rispetto al 2018”. La risposta del ‘suo’ pubblico è stata straordinaria: “Quasi tutti gli appuntamenti sono già sold out. La mia idea è quella di portare negli stadi italiani un progetto artistico, che aggiunga a quello che è lo stereotipo meraviglioso dei concerti negli stadi una sfida in più, che è rendere lo stadio un luogo artistico, musicale. Questo cambia la partita, e non è stata una cosa premeditata. È molto simile a quello che sta accadendo nella mia produzione discografica. Sto facendo un percorso entusiasmante e che mi permette di rischiare, questo è il mio modo di stare nel mondo della musica. Spero che il mio modo di stare sul palco possa essere influente per il mondo dei live”. Uno show a tutto tondo, dove alla musica, protagonista, si affiancano anche le arti performative e con splendide suggestioni ottenute grazie alla tecnologia, come un particolare ‘duetto’ con Lucio Dalla. “Ogni artista credo che abbia un compito, ed essere un performer del mio tipo, creando progetti artistici che siano anche teatrali, incantando il pubblico e facendolo sfogare, credo che possa essere una cosa unica nel panorama italiano. Sono nato per fare gli stadi e non avrei potuto fare compromessi diversi, con il mio modo di essere. Il palco ce l’hai o non ce l’hai, io non mi reputo un cantante ma un performer. Anche se ogni giorno mi misuro con l’essere un cantante”. L’emozione c’è sempre, come la prima volta: “La mia storia è stata un grande crescendo, di audizioni, di prove, ma l’emozione è sempre come la prima volta. Questo tour poi raccoglie quattro anni di esperienze di vita e musicali. Ci sono molte sorprese in questo concerto. Mentre lo creavano mi sono accorto che a differenza di una scaletta, questo concerto porta con se un po’ la profondità e la larghezza della mia anima e della mia esperienza di vita. Dalla profondità degli abissi, dalla disperazione, al sublime e alla gioia”.

Così il programma del concerto è vario e pieno di sorprese: “Ci sono canzoni di ogni tipo, da Ciao, a Colibrì, la Ragazza del futuro (che è ‘una stella ubriaca’ e inizia il percorso del concerto). Ci sono canzoni come Al Telefono che non avrei mai pensato di portare in uno stadio. Ma questo è un concerto che ha più registri artistici. Ci sono ‘must’ come Logico, Grey Goose, ma anche Moonwalk, dedicato a mio padre. C’è una sorpresa, un duetto insieme a Lucio Dalla: ho chiesto di estrarre la voce originale della composizione della canzone Stella di mare, in cui Dalla ha una voce che alza il livello della fantasia in chi ascolta, è una magia. Ho chiesto alla Fondazione Dalla che mi ha appoggiato con grande entusiasmo, e alla Sony, che conserva queste registrazioni in una foresta in Germania, una cosa anche un po’ fiabesca. La mia idea era quella di duettare veramente, cantare insieme a lui, portare Lucio Dalla fisicamente negli stadi, in giro per tutta Italia. E la sensazione è che lui sia lì”. Un regalo in più per decine di migliaia di fan, tra i quali moltissimi già in mattinata erano ‘accampati’ davanti a San Siro nonostante un caldo eccezionale. Saranno premiati da una performance particolare e da 26 canzoni, “di cui 25 singoli, e non c’è un singolo che non sia un pezzo della mia storia personale. Tra questi, ci sono nove canzoni nuove che non abbiamo mai fatto dal vivo”. E il tour non resterà confinato all’estate: “Stiamo definendo in questi giorni – anticipa Cremonini – un tour 2022/23 diviso in due parti, per raccogliere più pubblico, città per città, vorrei che si potesse suonare di più anche al sud”. “Questa produzione – conclude – si sposterà così nei palazzetti, perché ci sono molti posti in Italia in cui non autorizzano i concerti negli stadi, perché non sono pensati per lo spettacolo”.

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