E’ partito il conto alla rovescia per la presentazione delle liste in vista delle elezioni del 25 settembre. A poco più di 24 ore dall’apertura delle porte delle corti d’Appello sparse sulla penisola, tutte le forze politiche (tranne il Partito democratico che le ha già rese note la notte di Ferragosto) sono ancora alle prese con le ultime limature. Per il centrosinistra torna, a cinque anni di distanza, il nome di Pippo Civati nelle liste elettorali. L’ex dem correrà con Alleanza Verdi e Sinistra assieme a Beatrice Brignone, segretaria di Possibile.
Resta tuttavia difficile il gioco di incastri – complice anche l’attuazione del taglio dei parlamentari, che mette a disposizione poche caselle – e che deve misurarsi con ‘appetiti’ e rivendicazioni di chi vuole a tutti i costi un posto tra gli scranni di Camera o Senato. Unico partito a non dover fare i conti della serva è Fratelli d’Italia che secondo i sondaggi vede la sua platea allargata. Tutti gli uscenti dovrebbero quindi essere candidati, con un occhio di riguardo per i fedelissimi di Giorgia Meloni, posizionati in collegi blindati. Parliamo di Francesco Lollobrigida e Giovanni Donzelli che torneranno alla Camera con due posti blindati; Ignazio La Russa e Daniela Santaché in Senato. New entry nella truppa dei parlamentari la consigliera regionale del Lazio, Chiara Colosimo, ma anche i nomi dell’ex ministro degli Esteri, Giulio Terzi di Sant’Agata, di Francesco Giubilei, giovane presidente della Fondazione Tatarella, e di Massimo Gandolfini, portavoce del Family Day. Non è più una indiscrezione il nome di Carlo Nordio che oggi ha ufficializzato di accettare la candidatura di Fratelli d’Italia. Sistemate le caselle di coalizione, Meloni deve ora far quadrare i posizionamenti per il suo partito. In via della Scrofa si lavora a testa bassa per consegnare entro domani la griglia completa per l’ok finale.
Nella sede della Lega in via Bellerio, Matteo Salvini ha completato il puzzle degli uninominali. I sottosegretari uscenti della Lega Federico Freni, Nicola Molteni, Vannia Gava, Tiziana Nisini e Rossano Sasso saranno candidati in collegi uninominali alla Camera. In particolare: Freni nel Lazio, Molteni in Lombardia, Gava in Friuli Venezia Giulia, Nisini in Toscana e Sasso in Puglia. Il capogruppo Riccardo Molinari correrà in Piemonte, il ministro uscente Giancarlo Giorgetti in Lombardia. Sempre in Lombardia, tra gli altri ci sarà spazio per il vicesegretario della Lega, Andrea Crippa. L’altro vicesegretario, invece, Lorenzo Fontana sarà schierato in Veneto. Tra i volti nuovi, nel Lazio si segnala Simonetta Matone. Nomi che si aggiungono agli outsider dalla politica, come l’editore Antonio Angelucci e il campione di pallavolo Luigi Mastrangelo. Ancora non confermate – ma neanche smentite – le candidature di Annalisa Chirico e Maria Giovanna Maglie.
Un vero e proprio gabinetto di guerra, invece, per Forza Italia che, secondo indiscrezioni, sta lavorando alle liste con non pochi problemi da risolvere. Il coordinatore azzurro, Antonio Tajani, aveva già avvertito sull’impossibilità di accontentare tutti, visti i pochi collegi a disposizione (42) a fronte dei parlamentari che vorrebbero invece essere rieletti. Lontani dalle telecamere – e forse ancora non in Sardegna da Silvio Berlusconi – Tajani, Licia Ronzulli, Anna Maria Bernini e Paolo Barelli, stanno cercando di risolvere il rebus prima di portare tutto a Villa Certosa. Molti gli spigoli da smussare e i problemi da risolvere. Le regioni calde sono Lombardia, Lazio e Veneto. In quest’ultima – secondo le ultime volontà di Niccolò Ghedini – la presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati, avrebbe la meglio su Bernini. La capogruppo a palazzo Madama, dunque, dovrebbe vedersela a Bologna con Pier Ferdinando Casini (candidato in quota Pd). Una sfida non poco rischiosa. Nel Lazio invece il pienone di candidati – tra cui figurano i big Maurizio Gasparri e Sestino Giacomoni – è probabile che faccia molti scontenti. Intanto Berlusconi si è assicurato il posto nell’uninominale di Monza e correrà sicuramente in altri listini per riconquistare un posto in Senato. Marta Fascina invece sarà in Campania per la Camera, mentre Ronzulli correrà in Lombardia e Puglia. Sul fronte ‘Noi moderati’ si registra oggi, dopo la rinuncia di Gaetano Quagliariello, quella di Marco Marin. Italia al centro ha a disposizione quattro collegi (due in Liguria e due in Campania), in quest’ultimo dovrebbe correre Maria Rosaria Rossi. Per Noi con l’Italia, Maurizio Lupi sarà a Lecco, mentre Saverio Romano nel collegio siciliano di Bagheria. Spazio anche per Alessandro Colucci e Andrea Costa. Sempre dal centro dovrebbe essersi chiusa la partita per Lorenzo Cesa che avrà un collegio blindato in Molise per la Camera. Nulla di fatto invece Anna Elsa Tartaglione (Fi), che a questo punto potrebbe restare fuori dalla corsa per il Parlamento.
Lavori in corso anche in casa del Terzo Polo. Dopo l’assemblea di ieri di Italia Viva sembra confermato per Matteo Renzi – oltre al seggio a Milano per il Senato che lo vedrà sfidare proprio Berlusconi – anche quello in Campania. Stessa regione dove si dovrebbe misurare Ettore Rosato, per la Camera. Gennaro Migliore, invece, potrebbe rimanere fuori dalle liste o posizionato in un seggio perdente. In Azione invece sembra confermato che Carlo Calenda sarà candidato in Senato, oltre che nel Lazio, anche nel proporzionale del Piemonte, con a seguire Silvia Fregolent (Iv) e Ivan Scalfarotto (Iv). Sempre in Piemonte, ma per la Camera, Azione schiera Daniela Ruffino e al secondo posto Osvaldo Napoli.