Papa Francesco difende i segni del tempo sul nostro volto che talvolta si vorrebbero cancellare con trucchi e chirurgia. I distinguo dei plastici, i commenti delle star
Le rughe non si toccano. “Sono simbolo dell’esperienza, della vita. Della maturità. Il simbolo di aver fatto un cammino”. Papa Francesco difende i segni del tempo sul nostro volto che talvolta si vorrebbero cancellare, con “tanti trucchi” e “interventi chirurgici per apparire giovani”. Un atteggiamento che il Santo Padre non condivide, sintomo della “preoccupante tendenza” della “nostra epoca e della nostra cultura” a coltivare “il mito dell’eterna giovinezza come l’ossessione – disperata – di una carne incorruttibile”.
Il Papa cita Anna Magnani che, al truccatore che voleva coprire le sue imperfezioni sotto strati di cerone prima di andare in scena, disse: “Non togliermi neppure una ruga. Le ho pagate tutte care”. Parole di “una saggia attrice italiana”, rimarca Bergoglio che spiega togliere i segni del tempo forse rende “giovani di faccia”, ma quello è interessa, invece, sono “la personalità” e “il cuore”. E fa l’esempio del vino che “quanto più invecchia più buono è”.
Parole che trovano d’accordo Maria Grazia Cucinotta, anche lei attrice ed ex modella, che a LaPresse conferma: “Non bisogna aver paura del tempo che passa”. La bellezza “va al di là dell’aspetto esteriore: quando siamo più giovani puntiamo su quello perché non abbiamo ancora avuto esperienze di vita ma sono quelle che ci rendono belli”, prosegue l’attrice che da anni è al fianco di Komen Italia per diffondere sempre di più l’importanza della prevenzione del tumore al seno. Proprio per questa sua esperienza Cucinotta sottolinea: “Invecchiare è un dono pazzesco. Non è concesso a tutti”. E ricorda: “Non è la bellezza esteriore a renderci belli, ma il carisma. E quello non invecchia mai”.
Anche i chirurghi plastici sono convinti che le parole del Papa abbiano un fondamento, ma con dei distinguo: “E’ vero che c’è una attenzione spasmodica all’aspetto estetico a dispetto di altri valori”, spiega a LaPresse Giulio Basoccu, sottolineando che comunque “la bellezza non esclude altri valori” ed essa stessa “è anche un valore cristiano che va difeso e protetto”. E chi vive la ricerca dell’eterna giovinezza come, appunto, un’ossessione da placare a colpi di bisturi, Marco Iera, medico specialista in chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica dell’Istituto clinico Brera-Milano, ribadisce che “non esiste una medicina in grado di bloccare il processo di invecchiamento” e questo “va spiegato e fatto capire ai pazienti”. Le rughe “fanno parte del volto, non vanno tolte”. D’altronde, spiega, “si può invecchiare e bene”.
Lo conferma anche Paola Pasquini, medico specialista in chirurgia plastica, estetica e ricostruttiva secondo la quale oggi “di sicuro rispetto al passato si presta maggiore attenzione a invecchiare bene”. Ma, sebbene ci sia “il rischio di un eccesso – ha sottolineato – oggi c’è una inversione rispetto al passato perché prima vi erano più forzature”. Oggi si tende a interventi più naturali e “in linea con le proprie caratteristiche somatiche”.
“I social hanno sdoganato il concetto dell’apparire – ha sottolineato – ed è vero anche per chi, per esempio, è più grande. Occorre tener presente che mentre per i giovani le relazioni sociali sono su internet, a 60 anni esistono le ‘relazioni sociali in presenza'”.
© Copyright Olycom - Riproduzione Riservata