Incrementi più ampi per tessile, abbigliamento, pelli e accessori (+15,0%)
A marzo 2022 si stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale rimanga invariato rispetto a febbraio. Nella media del primo trimestre il livello della produzione diminuisce dello 0,9% rispetto ai tre mesi precedenti. Lo rileva l’Istat.
L’indice destagionalizzato mensile mostra un aumento congiunturale sostenuto per l’energia (+2,7%) e una crescita più contenuta per i beni di consumo (+1,0%) e i beni strumentali (+0,4%); viceversa, si osserva una diminuzione per i beni intermedi (-0,7%).
Al netto degli effetti di calendario, a marzo 2022 l’indice complessivo aumenta in termini tendenziali del 3,0% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 23 come a marzo 2021). Si registrano incrementi tendenziali marcati per i beni di consumo (+8,1%), l’energia (+5,2%) e in misura meno rilevante per i beni strumentali (+3,0%); diminuisce, invece, il comparto dei beni intermedi (-0,4%). I settori di attività economica che registrano gli incrementi tendenziali più ampi sono le industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+15,0%), la fabbricazione di computer e prodotti di elettronica (+7,5%) e la fabbricazione di macchinari e attrezzature (+7,4%). Le flessioni tendenziali maggiori si registrano nelle attività estrattive (-9,0%), nella fabbricazione di mezzi di trasporto (-3,0%) e nella metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-1,8%).
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