Andrea Agnelli a tutto campo. Dai rumors sul suo futuro, agli aggiornamenti sul progetto Superlega, fino alla conferma, se mai ce ne fosse bisogno, del binomio Juventus-Allegri. In occasione del forum ‘Il Foglio a San Siro’ il presidente bianconero ha rotto un silenzio che durava da mesi ribadendo la propria fiducia al tecnico toscano, scelto un anno fa come l’uomo della ricostruzione. “Il progetto Allegri è molto valido, con Lapo scherziamo spesso. Max ha riportato solidità, con lui abbiamo un progetto di lungo periodo – ha assicurato – Sappiamo con tutto lo staff cosa vogliamo ottenere, sappiamo che sarebbe stato difficile quest’anno ma avere qualche rimpianto per non poter vincere lo scudetto è di buon auspicio per il futuro”. Il rimpianto principale è legato alla sconfitta con l’Inter di qualche settimana fa, spartiacque della stagione. “Abbiamo avuto tanti momenti negativi ma certo quella partita oggi ci avrebbe messo a pari punti con loro mentre i giudizi sono stati decisamente diversi”, ha aggiunto Agnelli, che sulla lotta scudetto tra Milan e Inter sceglie una terza via: “Spero in un suicidio collettivo e noi vinciamo 4 partite di fila. In 4 partite può succedere di tutto”. Scenario difficile, un po’ come vederlo lontano da Torino. “Io sono molto sereno, su questi rumors non ci faccio molto caso. So quello che stiamo facendo, mi diverto e questa è la cosa più importante – ha raccontato – Non passa anno che si parla del mio futuro alla Juve, questi rumors li hanno ascoltati in tanti: da Blatter e Platini, oggi abbiamo Ceferin e Casini”. “L’unico che c’è sempre è Tebas, forse è lui che li mette in giro”, ha aggiunto scherzando.
Il presidente della Vecchia Signora si è poi espresso pubblicamente sul mancato rinnovo di Paulo Dybala. “E’ un grande giocatore, ma certe decisioni sono figlie del momento. A dicembre avrei detto che era impossibile avere Vlahovic a gennaio, le risorse sono limitate e bisogna scegliere dove investire. Abbiamo un aspetto anche di ringiovanimento, avendo investito su Dusan, De Ligt, Chiesa, Locatelli – ha evidenziato – Le parole di Maurizio Arrivabene non posso riconfermarle e fare una offerta a Paulo non consona al suo livello non sarebbe stato corretto”. Dal numero dieci attuale a quello del passato mai dimenticato, Agnelli ha precisato dopo le ultime voci che “Del Piero è sempre benvenuto alla Juve, ora è felice a Los Angeles. Entrare in società vuol dire cambiare proprio il suo stile di vita”.
Inevitabile poi un passaggio sul progetto Superlega che vede Juve, Real Madrid e Barcellona impegnate in una disputa con l’Uefa. “Per una battaglia di questo tipo servono le spalle larghe e credere che il modello che ci organizza in questo momento può avere delle revisioni. La Uefa funge da regolatore, da operatore commerciale monopolista e questa non è una governance moderna – ha aggiunto – Determinate funzioni non possono rimanere nelle mani di un unico operatore, attendiamo con serenità e fiducia la sentenza della Corte Europea. Ceferin? Con lui i dialoghi sono interrotti, ma il mio non è stato un attacco personale. Dal mio punto di vista l’affinità su certi temi rimane, sono sicuro che il tempo come sempre sarà galantuomo”.