La donna ha confessato e ha fatto ritrovare il corpo della piccola
È stata la madre, Martina Patti, a uccidere la piccola Elena Del Pozzo. La donna, 23 anni, ha confessato dopo avere denunciato il rapimento della bimba da parte di tre uomini armati e incappucciati all’uscita dall’asilo di Piano di Tremestieri, nel Catanese. Dopo un lungo interrogatorio è crollata e ha portato i carabinieri nel luogo dove si trovava il corpo della bimba, che avrebbe compiuto 5 anni a luglio, in un campo a 200 metri dalla casa di famiglia, a Mascalucia.
Avrebbe ucciso la figlia nell’appartamento dove vivevano, poi l’avrebbe sepolta in campagna, prima di inscenare il rapimento. Sono i dettagli emersi dall’interrogatorio della Patti, accusata di omicidio pluriaggravato e occultamento di cadavere. I carabinieri avevano escluso fin da subito la pista della criminalità organizzata o il sequestro a scopo di riscatto. Nel corso dell’interrogatorio, durato tutta la notte, gli inquirenti hanno contestato alla donna numerose incongruenze.
Secondo quanto raccontato dai parenti della bambina, sarebbe stata la Patti a lasciare il padre, probabilmente perché avrebbe incontrato un nuovo compagno. L’uomo è partito per la Germania dove ha incontrato la sua nuova compagna senza fare i conti con i comportamenti morbosi della ex.
Rosaria Testa, la nonna di Elena da parte di padre, ha raccontato che fino a ieri aveva accompagnato la bambina in asilo. Ha specificato che, in passato, la mamma avrebbe avuto degli atteggiamenti violenti nei confronti della bambina, “strattonandola anche ad un braccio. Mio figlio ha avuto una storia legata a degli spinelli tanti anni fa, è stato preso per errore. È stato in carcere per circa 7 mesi, poi ai domiciliari”. La nonna ha sottolineato che “lei sapeva di questo precedente e ne ha approfittato. Mio figlio però ha detto chiaramente che, in seguito a quei fatti, è andato prima in Germania e poi è tornato in Sicilia. Ha detto di non aver né visto né sentito nessuno rispetto a coloro con i quali era coinvolto nella vicenda di droga”.
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