Istant-book dedicato alle generazioni future e all’importanza della solidarietà
Cosa ci aspettiamo dal futuro? E, soprattutto, quale futuro desideriamo per le prossime generazioni? Questa riflessione ha condotto il Comitato Testamento Solidale a lanciare un appello sull’importanza del lascito solidale come motore propulsivo individuale e collettivo della ripresa del nostro Paese. Un modo solidale, concreto, umano nel senso più pieno del termine, attraverso cui scegliere di lasciare una traccia personale, oltre i nostri limiti di spazio e tempo, nella costruzione di un futuro migliore per le prossime generazioni.
Nell’instant book “Lasciare traccia”, il Comitato Testamento Solidale ha raccolto una serie di riflessioni e testimonianze sull’importanza del Terzo Settore e, in particolare, su quanto si possa fare attraverso un lascito solidale. Nello scenario completamente nuovo in cui ci troviamo a vivere, la fragilità e la limitatezza della vita umana – che pandemia e guerra ci ricordano ogni giorno – portano ad una preoccupazione e ad un senso di responsabilità verso il prossimo, soprattutto verso chi verrà dopo di noi. Una responsabilità che può trovare nel testamento solidale un grande strumento per offrire risposte concrete.
“Nonostante il periodo buio che stiamo vivendo, non dobbiamo abbandonare l’idea di poter fare della nostra vita qualcosa di straordinario – afferma Rossano Bartoli, portavoce del Comitato e presidente della Lega del Filo d’oro – Non dobbiamo smettere di pensare che anche un piccolo gesto possa fare la differenza. In tutti questi anni di impegno ho visto tanti volti, conosciuto tante storie, tanta umanità che ha scelto di continuare ad esserci e di lasciare una traccia benefica. Non si tratta soltanto di un’eredità materiale, ma anche morale, un solco per chi resta, un esempio nobilissimo di solidarietà verso le generazioni future”.
In Italia, i donatori sembrano dare grande credito agli Enti non profit. Secondo l’ultimo Rapporto annuale “Noi doniamo”, curato dall’Istituto Italiano della Donazione (IID), nel 2020 gli italiani hanno dato prova della loro generosità: 1 italiano su 3 ha fatto almeno una donazione per l’emergenza Covid, sebbene solo la metà di questi abbia l’abitudine a donare in maniera continuativa. Dopo gli ultimi due anni caratterizzati dalla pandemia, dunque, il prendersi cura dell’altro e, nel tessuto sociale contemporaneo, la presenza fattiva del dono si sono mostrati asset fondamentali per la tenuta del tessuto sociale.
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