Quello messo in atto da Donald Trump fu un “tentato golpe” e le violenze culminate nell’attacco a Capitol Hill furono la diretta conseguenza del suo tentativo di sovvertire il risultato delle elezioni presidenziali. E’ un atto di accusa durissimo quello emesso dalla Commissione della Camera dei Rappresentanti nei confronti dell’ex presidente, nella prima udienza pubblica dell’indagine sull’insurrezione del 6 gennaio 2021, trasmessa in diretta in prime time dalle tv Usa.
Per il presidente democratico della Commissione, Bennie Thompson, le azioni di Trump, la sua propaganda e il rifiuto, per ore, di richiamare all’ordine la folla dei suoi sostenitori, hanno messo “a rischio la democrazia costituzionale”. Ancora più duro, se possibile, l’affondo della vice presidente della Commissione, la repubblicana Liz Cheney, figlia dell’ex vicepresidente Dick, in rotta con la leadership del suo partito, che ha accusato Trump di avere “sobillato una folla violenta” e di avere “acceso la scintilla” che diede vita al tentativo di insurrezione. “Quando un presidente non assume le azioni necessarie per preservare la nostra Unione, o peggio, provoca una crisi costituzionale, ci troviamo in un momento di massimo pericolo per la nostra Repubblica”, ha detto Cheney.