Laura Pausini scende dal palco e racconta “la Laura B, quella non famosa”. La regina del pop italiano -oltre 70 milioni di album venduti in carriera- è per la prima volta davanti alla macchina da presa in un progetto che svelerà al pubblico la sua vera anima attraverso scorci inediti della sua vita privata e professionale. In attesa del suo nuovo album (“Sono due anni che ci lavoro ma sono bloccata”, rivela), la cantante si prepara all’uscita di ‘Laura Pausini – Piacere di Conoscerti’, disponibile in esclusiva su Prime Video dal 7 aprile. Il film, nato da un’idea originale della stessa artista, è diretto da Ivan Cotroneo con la supervisione creativa di Francesca Picozza.
“Qualche anno fa mi è stata fatta la proposta di un documentario e ho pensato che fosse troppo autocelebrativo. Poi verso febbraio 2020, poco prima del lockdown, mi sono svegliata e ho cominciato a scrivere sul telefono questa storia che è nella mia testa da 29 anni”. Un arco temporale non casuale: 29 anni fa, infatti, esplodeva la sua carriera con la vittoria a Sanremo Giovani. A 19 anni, la sua vita è improvvisamente cambiata. “Come delle sliding doors, io questa cosa l’ho vissuta ed è stata molto intensa”, racconta Pausini in conferenza.
“Non ho mai sognato di essere famosa, forse perché sono nata in un piccolo paese e in un’altra generazione, non c’era tutta questa frenesia della fama. Volevo fare il piano bar e l’ho fatto dagli 8 ai 18 anni con il mio papà. La mia sfida era diventare la prima donna della Romagna a fare da sola piano bar”. Il destino, però, aveva altri piani per lei: “Un manager italiano mi ha visto e la Warner mi ha iscritto a Sanremo. Ero talmente ingenua che ho passato tutto il tempo a chiedere autografi ai big…”.
“Tante volte -dice- mi sono immaginata come sarebbe stata la mia vita se non fossi famosa. Per due mesi sono stata quella che avevo immaginato per 29 anni. Abbiamo fatto un sacco di riunioni su zoom con familiari e compagni di scuola, persone che mi hanno vissuta fino a 18 anni e che hanno raccontato come ero. Oggetti, vestiti, arredamenti…tutto così vero che per me è stato commovente”. Non mancano i momenti più belli della sua carriera, da Sanremo (“Quando viene quella scena nonostante la sappia a memoria mi commuovo tantissimo perché lì è cambiata la mia vita”, dice trattenendo a stento l’emozione) al trionfo al Golden Globe fino a quello mancato agli Oscar.
Un momento dal quale ha tratto “un grande insegnamento” per sua figlia Paola: “Noi non siamo stati educati alla sconfitta e penso che questo sia un grandissimo errore e un problema. Io ho avuto la fortuna di vedere negli occhi di mia figlia come fossi sempre la stessa, sia dopo aver vinto il Golden Globe che dopo aver perso l’Oscar. Una grande fortuna che io non ho avuto da piccola”. Per lei, “l’incontro più importante della mia vita è stato proprio quello con mia figlia Paola. Mi ha spiegato perché vivo, mi ha fatto cambiare tante cose anche a livello professionale”.
Ripercorrendo la sua carriera, Pausini spiega che il “punto più basso è stato quando ho vinto il Grammy ed ero da sola, mentre un punto più alto di Sanremo non esiste per noi italiani”. Della sua vita, invece, cambierebbe “solo delle persone: ne avrei evitate 5-6, delle m… totali”.