Il leader del Carroccio non replica: "Miglior regalo è vederlo in salute, ascolto sue critiche con attenzione"
La ‘spallata’ di Umberto Bossi a Matteo Salvini alla fine arriva. Il Senatùr affonda il colpo dalla sua casa di Gemonio, in provincia di Varese, dove un centinaio di militanti accorre per omaggiarlo in occasione dei 40 anni della Lega Autonomista Lombarda. Il fondatore del Carroccio non risparmia critiche alla gestione attuale e dice a chiare lettere: “Non mi pare che Salvini abbia mostrato attenzione alla questione settentrionale. Serve un nuovo leader? Serve andare in quella direzione, serve chi la abbracci e la porti avanti con determinazione”. Su eventuali nomi alternativi per la leadership, il ‘Capo’ risponde: “Ci sono, ci saranno. Giorgetti? È uno bravo. Non lo dico se no lo massacrano, poveraccio. Oggi è in Lussemburgo, l’ho sentito ieri sera, torna stasera”. L’attacco di Bossi, che apre la porta di casa ai militanti nordisti e riceve in dono una torta, bottiglie di vino, magliette e bandiere, è netto. “Non voglio parlare di Salvini, ha preso la sua strada. Quando uno perde la strada – rimarca – le idee vanno avanti sulle gambe degli uomini ed evidentemente non può riprendere la strada che abbiamo battuto. Salvini non l’ho sentito. Mi aspettavo che senza dire niente comparisse”.
Salvini non replica: “Miglior regalo è vederlo in salute”
Il leader attuale del Carroccio sarà domenica a Varese alla ‘risottata’ organizzata alle 11.30 in piazza del Podestà, che ospita la prima sede del partito, nell’ambito dei festeggiamenti per i 40 anni del movimento. Ma ci sarà poco da brindare dopo il carico da novanta calato da Bossi (domani assente) che arriva a poco meno di due mesi dalle elezioni europee. “Alle critiche di Umberto Bossi sono abituato da trent’anni, ne parlo anche nel mio libro che uscirà a fine aprile. Le ascolto con attenzione e gratitudine, rispondo solo che vederlo in salute è il miglior regalo per questa festa”, le parole di Salvini affidate a una nota in serata.
Crippa: “Salvini è imprescindibile”
Il vicesegretario leghista, Andrea Crippa, dà manforte al numero uno del partito di via Bellerio: “Le parole di Bossi? Ne parleremo quando ci sarà il congresso. Se si candida Salvini, io voto Salvini. Dal mio punto di vista, ha fatto qualcosa che entrerà nei libri di storia. Tra poche settimane si approverà l’autonomia. Secondo me, Salvini è imprescindibile, perché ha portato la Lega al centro della politica italiana. Io credo che giocheremo un ruolo importante anche in Europa”. Insomma, “Bossi ha fondato il partito, ma senza Salvini in questo momento la Lega non esisterebbe. Era imprescindibile fino a ieri, è e sarà imprescindibile per i prossimi anni”. L’attacco invece arriva dall’ex ministro leghista, Roberto Castelli, a Gemonio con Paolo Grimoldi, Giuseppe Leoni e altri fedelissimi del Senatùr. “Gli mando il messaggio di prendere atto che la sua stagione ormai è finita. Forse sarà opportuno che le lotte per il Nord passino di mano”, dice netto l’ex ministro che affonda. “In cosa ha sbagliato? Ha trasformato la Lega da partito autonomista e federalista in un partito assolutamente centralista e con alcune vene di meridionalismo”. Dagli alleati tutto tace. Il vicepremier e segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, preferisce il ‘no comment’: “Non devo fare commenti sulle cose che riguardano gli altri partiti, anche partiti alleati”.
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