Potrebbe non essere stato un incidente, ora deve rispondere dell'accusa di tentato omicidio
Potrebbe non essere stato un incidente quello che ieri ha visto un bambino di 13 mesi precipitare dal secondo piano di un appartamento di Soliera, in provincia di Modena. Accusata del fatto è infatti la sua babysitter, una 32enne di Carpi, che si trovava con lui al momento della caduta da oltre tre metri di altezza, e che ora deve rispondere dell’accusa di tentato omicidio.
Secondo gli inquirenti, infatti, non si tratterebbe di incidente, ma sarebbe stata la 32enne a lasciar cadere il bambino. La donna, che ora si trova in carcere a Modena, è in stato confusionale e, nei primi interrogatori a cui è stata sottoposta, non è riuscita a fornire una spiegazione dei fatti, né ulteriori dettagli. “La mia assistita – ha spiegato l’avvocato Francesca Neri – è ancora molto scossa. Si sente smarrita, non riesce a parlare e non comprende ancora bene quello che sta accadendo”. L’udienza di convalida del fermo è stata fissata per il prossimo venerdì e si terrà al carcere Sant’Anna di Modena. Intanto, il piccolo comune di Soliera si stringe intorno alla famiglia del bambino. Molto conosciuta nel piccolo centro e impegnata in molte attività sociali ed economiche, qualche anno fa era stata colpita da un altro dramma: all’ottavo mese di gravidanza avevano perso un altro bambino.
A dirlo a LaPresse è il sindaco di Soliera, Roberto Solomita: “Conoscevo molto bene questa famiglia. Si sono ritrovati a vivere un’altra tragedia”. Il primo cittadino parla inoltre di un momento di follia che ha spinto ad agire la babysitter in questo modo, circostanza che ha portato “forte sgomento tra le persone di Soliera”.
“C’è una grande vicinanza emotiva – ha proseguito – da parte mia e di tutto il paese perché è davvero inspiegabile quanto è accaduto”. Il bambino è attualmente ricoverato all’Ospedale Maggiore di Bologna, dove è stato trasportato d’urgenza in elisoccorso, poco dopo l’accaduto. Dal reparto rianimazione dell’Ospedale, le condizioni rimangono critiche e la prognosi riservata.
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