A quasi due anni e mezzo dalla firma degli accordi tripartiti tra Stati Uniti, Israele e Marocco, che hanno segnato la ripresa e il consolidamento delle relazioni tra i tre Paesi, lo Stato ebraico ha appena riconosciuto la sovranità del Regno sul Sahara occidentale.
La notizia tanto attesa è arrivata con una lettera del Primo Ministro israeliano, Benyamin Netanyahu, indirizzata al Re Mohammed VI e trasmessa da un comunicato stampa del Gabinetto Reale, in cui si annuncia “la decisione dello Stato di Israele di riconoscere la sovranità del Marocco sul territorio del Sahara Occidentale” e si precisa che la posizione del suo Paese sarà “riflessa in tutti gli atti e i documenti pertinenti del Governo israeliano”.
Nella sua lettera, Benyamin Netanyahu ha anche sottolineato che questa decisione sarà “trasmessa alle Nazioni Unite, alle organizzazioni regionali e internazionali di cui Israele è membro e a tutti i Paesi con cui Israele intrattiene relazioni diplomatiche“. Ha aggiunto che Israele sta valutando positivamente “l’apertura di un consolato nella città di Dakhla” come parte dell’attuazione di questa decisione statale.
“Si tratta di una decisione importante, un ulteriore segno dello sviluppo della cooperazione israelo-marocchina, che faciliterà e incoraggerà gli investimenti israeliani nelle province meridionali, così come gli investimenti di altri Paesi in generale”, ha spiegato una persona vicina al Palazzo.
Un’opinione condivisa da questo politologo, che insegna all’Università Mohammed V di Rabat: “Si tratta di consolidare il sostegno al Sahara marocchino negli Stati Uniti e in Europa e di consolidare la dinamica favorevole che si è creata nella regione negli ultimi anni, con numerosi progressi come il riconoscimento americano, l’appoggio al piano di autonomia difeso dal Marocco da parte di più di 15 Paesi europei, tra cui Germania, Spagna, Paesi Bassi, Svizzera…, l’apertura di 28 consolati in Paesi africani, arabi e latinoamericani…“.
Tutto ciò dimostra che il Marocco sta consolidando le sue alleanze e consolidando le sue posizioni, che potrebbero ulteriormente scoraggiare i Paesi ancora restii a prendere una posizione più forte sulla questione del Sahara, in particolare la Francia. Allo stesso tempo, Rabat ricorda la posizione coerente della monarchia a favore dei diritti legittimi del popolo palestinese, che il sovrano ha elevato al rango di causa nazionale.