Nella scuola “dobbiamo ripristinare il principio di autorità. Dobbiamo sconfiggere la cultura sessantottina che nega le radici dell’autorità e dunque l’autorevolezza di chi dirige una scuola e insegna“. Così il ministro dell’Istruzione e del Merito intervenendo in collegamento al congresso nazionale DirigentiScuola, sindacati italiano dei presidi.
“La caduta di rispetto che c’è nella società verso il mondo della scuola deriva anche da questo, voglio che dirigenti e docenti siano rispettati anche dai genitori” perché “in una democrazia matura, in una società democratica, l’autorità non deve preoccupare, anzi è fondamentale perché è il contrario dell’anarchia”, ha aggiunto il ministro.
“Prevediamo per la prima volta di colpire nel portafoglio chi aggredisce un docente o dirigente scolastico perché è colpendo nel portafoglio che si dissuadono comportamenti inaccettabili” evidenzia Valditara, parlando delle aggressioni a professori e presidi e delle norme sul “voto in condotta“.
“Oggi ricorrono elementi che mi ricordano tanto gli anni Settanta” aggiunge il ministro dell’Istruzione e del Merito, parlando della necessità di studiare “l’epoca del terrorismo”, mentre nei programmi scolastici italiani si impiega “un anno a studiare i dinosauri”. “Se noi siamo italiani – ha aggiunto Valditara – forse lo dobbiamo al Risorgimento che va studiato, come va studiata la Seconda guerra mondiale, la Guerra fredda e l’epoca del terrorismo”.