Continua l'emergenza siccità: cuneo salino del Po a quota record di 30,6 km
E’ stato emanato dal ministero della Transizione ecologica il decreto per l’attuazione dell’Investimento 4.4 (M2C4) del Pnrr dedicato al riuso delle risorse idriche e alla depurazione. 600 i milioni previsti il 40% dei quali è assegnato alle Regioni del Mezzogiorno. Come specificato dal Mite in una nota, si tratta di un investimento “strategico nel favorire il riuso delle risorse idriche e consentire l’adeguamento dell’attuale sistema idrico alle previsioni europee”.
Nello specifico, la misura finanzierà progetti in grado di rendere più efficace la depurazione delle acque reflue scaricate nel mare e nelle acque interne. Gli impianti di depurazione, laddove possibile, “saranno trasformati in ‘fabbriche verdi’ al fine di consentire il riutilizzo delle acque di scarico depurate per l’irrigazione e per scopi industriali”. Per quanto riguarda la ripartizione dei fondi, il 40% è assegnato, come detto, alle regioni del Mezzogiorno per far fronte alle situazioni di criticità legate al mancato adeguamento del sistema idrico alle previsioni delle Direttive europee di settore”.
Il provvedimento è entrato in vigore con la pubblicazione sul sito del ministero. Le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano a breve potranno caricare le proposte progettuali sulla piattaforma dedicata, dando avvio alla fase di valutazione e selezione degli interventi da finanziare.
Speranza: “Fondi per prevenire rischi ambientali e climatici su salute”
Nelle ultime ore è tornato a parlare del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza anche il ministro della Salute, Roberto Speranza: “Con i fondi del PNRR, abbiamo istituito il Sistema nazionale prevenzione salute dai rischi ambientali e climatici. Sarà uno strumento importante per rispondere a questa sfida cruciale”, ha scritto su Facebook il ministro.
“Le ondate di calore che stanno colpendo l’Italia e l’Europa rappresentano un campanello d’allarme sui cambiamenti climatici e il nostro modello di sviluppo – si legge nel post- Abbiamo sempre più bisogno di un approccio olistico alla salute, quello che in inglese viene chiamato One Health. Vuol dire che la salute umana, quella animale e quella dell’ambiente, sono una sola cosa”. “Prendersi cura dell’ambiente vuol dire prendersi cura dell’uomo e viceversa”, ha concluso Speranza.
Continua l’emergenza siccità: cuneo salino del Po a quota record di 30,6 km
Le piogge delle ultime ore hanno aiutato ma non sono bastate a far fronte al problema siccità delle ultime settimane. L’Autorità distrettuale del Fiume Po ha infatti fatto sapere in una nota che le precipitazioni cadute nelle ultime 24 ore sull’intero distretto sono risultate molto utili negli equilibri idrologici a breve termine del Fiume Po e degli affluenti. L’autorità ha spiegato che in alcuni casi, soprattutto sui rilievi montani e pedecollinari di Piemonte e Liguria e in tono minore su Emilia, Lombardia e Veneto, le piogge hanno toccato anche i 58/60 mml, incrementando i livelli del Po che, in poche ore, sono passati, in prossimità della foce a Pontelagoscuro nel ferrarese, da 161 a 200 metri cubi/secondo.
Si tratta di un’incremento di portata che non risolve il problema del pesantissimo deficit esistente ma, di fatto, lo sposta in avanti di una decina di giorni, scongiurando però, per ora, la massima conseguenza della siccità stagionale, cioè un preventivo e dannoso stop al prelievo.
Anche perché la stessa Autorità distrettuale del fiume Po ha spiegato che le portate sono ancora molto basse e il prelievo non è stato ridotto. Il cuneo salino – il movimento del mare che entra nel fiume, ovvero l’acqua salata che risale dalla foce e si fa spazio tra l’acqua dolce – ha raggiunto la quota record di 30,6 km. A pesare è l’assenza di piogge con temperature altissime.
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