“Al momento non ci sono notizie di feriti né tantomeno vittime tra i nostri connazionali in Marocco”. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a Ombibus su La7. “Sono circa 200 gli italiani presenti nella zona colpita dal terremoto vicino a Marakkech. La nostra ambasciata a Rabat, il nostro consolato a Casablanca e il consolato onorario a Marrrakech sono subito mobilitati dall’unità di crisi del ministero degli Esteri. Sono stati inviati messaggi a tutti gli italiani con i numeri utili per essere assistiti. Al momento non abbiamo notizie di italiani feriti. Purtroppo ci sono molte vittime marocchine. La nostra protezione civile è a disposizione del Marocco che, per ora, non ha chiesto il nostro intervento.Ma l’Italia è pronta a fare tutto ciò che serve per aiutare un Paese amico e così importante. Noi italiani purtroppo sappiamo bene cosa voglia dire avere a che fare con i terremoti”, ha detto ancora Tajani. “Speriamo che la chiusura degli aeroporti marocchini sia temporanea”, ha aggiunto Tajani relativamente ai rimpatri per gli italiani in Marocco. “L’Unita di crisi segue la situazione e siamo pronti a fare assistenza nel modo più forte possibile ai nostri connazionali così come successo in Grecia in occasione dei roghi quando negli aeroporti abbiamo messo in piedi dei desk dell’ambasciata”, ha aggiunto il vicepremier e ministro degli Esteri.
“Ai nostri connazionali diciamo di non andare all’aeroporto id Marrakech, che è intasato, ci sarà lì un funzionario a dare indicazioni, ma di andare in altri aeroporti del Marocco perchè dagli altri scali gli aerei partono e si può cercare di tornare in Italia. Noi seguiamo minuto per minuto la situaizone. Tutto è sottocontrollo da parte dele autorità italiane, il ministero segue persona per persona la situazione in Marocco”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervistato al Tg2. “Organizzare operazioni di rimpatrio in questo momento è impossibile perchè non c’è possibilità di atterrare a Marrakech, l’aeroporto è pieno. Il consiglio è andare a Casablanca o a Rabat e prendere l’aereo da lì”.