I genitori dei 19 alunni uccisi da Salvador Ramos nella scuola elementare di Uvalde accusano le forze dell'ordine
Bufera sulla polizia dopo la sparatoria di martedì in Texas, in cui il 18enne Salvador Ramos ha aperto il fuoco nella scuola elementare Robb di Uvalde uccidendo 19 bambini e due insegnanti. Gli agenti affrontano critiche perché diversi testimoni li accusano di avere fatto irruzione troppo tardi nella classe dell’istituto in cui il killer si era chiuso compiendo la strage, invece di intervenire subito come previsto dal protocollo imposto dopo la strage di Columbine nel 1999. Intanto, sono emersi altri dettagli su Ramos: pochi minuti prima di aprire il fuoco avrebbe inviato una serie di messaggi di testo a una 15enne conosciuta online annunciando la strage. E sempre in Texas uno studente è stato arrestato in una scuola superiore a Richardson dopo che la polizia, a seguito di una segnalazione, ha trovato nel suo veicolo un’arma in stile AK-47 e una replica di un fucile AR-15.
Diverse persone che si erano raccolte fuori dalla scuola elementare dove si è consumata la sparatoria denunciano che gli agenti sono stati lenti a entrare ed erano impreparati: mentre l’istituto era sotto assedio, diversi presenti frustrati avrebbero spinto gli agenti ad agire. “Entrate, entrate”, è quello che secondo Juan Carranza, 24 anni, che vive di fronte alla scuola, diverse donne avrebbero gridato ai poliziotti poco dopo l’inizio dell’attacco, ma secondo lo stesso testimone gli agenti non sono entrati. Javier Cazares, padre di una dei 19 bambini rimasti uccisi, Jacklyn Cazares, ha raccontato di essersi precipitato a scuola quando ha sentito della sparatoria e di essere arrivato mentre gli agenti si stavano raccogliendo davanti all’edificio. Arrabbiato per il fatto che la polizia non stesse entrando, Cazeres ha raccontato di avere sollevato l’idea di entrare lui stesso insieme ad alcuni presenti: “Entriamo perché gli agenti non stanno facendo niente di quello che dovrebbero”, ha detto, “avrebbero potuto fare di più”, “erano impreparati”.
La versione fornita dalle autorità è diversa: il direttore del dipartimento di Pubblica sicurezza del Texas, Steve McCraw, ha riferito che sono passati fra 40 minuti e un’ora da quando Ramos ha aperto il fuoco a quando il team della Border Patrol lo ha ucciso, ma ha sottolineato che “il punto è che gli agenti erano lì”, “si sono impegnati immediatamente e hanno bloccato Ramos nell’aula”.
Dopo essere entrato nella scuola, il killer si è diretto verso una classe e ha iniziato a uccidere: “Si è barricato chiudendo la porta e ha subito iniziato a sparare a bambini e insegnanti che erano all’interno di quella classe”, ha raccontato alla Cnn il tenente Christopher Olivarez del dipartimento di pubblica sicurezza, sottolineando che tutte le persone uccise si trovavano nella stessa classe. Ma una fonte delle forze dell’ordine vicina alle indagini ha riferito che gli agenti intervenuti hanno avuto problemi a sfondare la porta dell’aula in cui si trovava il killer e hanno dovuto chiamare un membro dello staff per farsela aprire con una chiave.
Il movente della sparatoria – quella con più morti in una scuola Usa dal massacro alla Sandy Hook del 2012 in Connecticut – è ancora oggetto di indagini. Il killer non aveva precedenti penali o di salute mentale. Una 15enne che vive a Francoforte, che era in contatto con Ramos da alcune settimane dopo che i due si erano conosciuti online su una app il 9 maggio, ha raccontato che lui le ha mandato dei messaggi nel giorno della sparatoria: “Ho appena sparato a mia nonna in testa”, le ha scritto. Pochi secondi dopo l’ultimo messaggio: “Vado a sparare in una scuola elementare”.
Il testimone che abita di fronte alla scuola, Juan Carranza, ha raccontato di avere visto arrivare Ramos, che si è schiantato con il suo furgone in un fossato fuori dall’istituto: ha afferrato il suo fucile semi-automatico AR-15 e ha sparato a due persone fuori da un’agenzia di pompe funebri, che sono fuggite illese. Gli investigatori stanno provando a chiarire poi se ci sia stato o meno uno scambio di spari con una guardia di sicurezza della scuola: le notizie iniziali dicevano di sì, “ma adesso stiamo provando a corroborare questa informazione”, ha riferito alla Cnn il tenente Christopher Olivarez del dipartimento di pubblica sicurezza.
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