Il caso Eidon Lab nato da un controllo dell'Agenzia delle Entrate in merito ai crediti d'imposta
Lo Studio Legale Fratini & Partners ha ottenuto un’importante vittoria nella difesa di una società, nell‘Operazione Serpente, con la pubblicazione della sentenza n. 59 del 12 gennaio 2024 dalla Corte di Giustizia Tributaria di II Grado del Veneto. La sentenza, che riforma la decisione di primo grado, stabilisce chiaramente che la società, assistita da Studio Legale Fratini & Partners, aveva il diritto di accedere alle agevolazioni fiscali ai sensi del D.L. n. 70/2011 per gli investimenti in Ricerca e Sviluppo.
La vicenda ha avuto inizio con una indagine della Procura della Repubblica, dando luogo all’intervento dell’Agenzia delle Entrate, sull’attività contestata anche per presunte irregolarità legate alle operazioni con alcune società partner. Dopo l’atto di recupero emesso dall’Agenzia delle Entrate la sentenza della Corte di Giustizia Tributaria riforma completamente la decisione di primo grado. La squadra di avvocati di Studio Legale Fratini & Partners, con il founder e managing partner Francesco Fratini ha svolto un ruolo chiave nella difesa smontando con attenzione gli addebiti dell’Ufficio e dimostrando la superficialità degli stessi. La Corte ha rilevato l’approssimazione degli addebiti e ha sottolineato la mancanza di fatti concreti attinenti alle ricerche della società veneta.
La rilevanza di questa vicenda è amplificata dalla connessione significativa tra il procedimento e le indagini svolte dalla Procura della Repubblica di Verona nei confronti della società per l’accertamento del reato di cui all’articolo 2 del decreto legislativo n.74 del 10 marzo 2000. L’origine dell’indagine penale è da ricondurre a un’attività di verifica fiscale avviata dall’Agenzia delle Entrate nei confronti della VRM, tesa ad accertare la asserita sussistenza dei presupposti di legge ai fini della legittima fruizione da parte della stessa delle agevolazioni fiscali previste a fronte di compiuti investimenti in attività di ricerca e sviluppo. In sostanza, veniva contestato che VRM avesse effettivamente commissionato una genuina attività di “ricerca e sviluppo” all’organismo di ricerca Eidon Lab. Scarl, la quale, attraverso una presunta interposizione fittizia limitata alla sola predisposizione della documentazione necessaria a rendere formalmente corretta la fruizione del “credito di imposta per la ricerca scientifica”, avesse consentito a VRM di beneficiare dell’agevolazione fiscale ‘de qua’ con la conseguenza che il “credito di imposta” utilizzato in compensazione dalla VRM doveva considerarsi inesistente. L’attenta analisi svolta nel corso delle indagini hanno condotto il pm escludere l’ipotesi di reato di falsa fatturazione con conseguente richiesta di archiviazione, il che ha valorizzato la decisione della Corte di Giustizia Tributaria del Veneto.
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